Come ogni anno Milano è diventata per 3 giorni la capitale italiana dei videogiochi. Quello che per moltissimi visitatori da tutt’Italia e dall’estero è ormai un appuntamento fisso, per noi era un’assoluta novità: abbiamo trascorso tre giorni nell’area Junior della Milano Games Week, in compagnia dei produttori di alcune delle migliore app italiane per bambini. Siamo arrivate con grande curiosità per un contesto e un pubblico molto diverso da quello con cui siamo in contatto di solito, e con molta voglia di capire quali stimoli avremmo potuto raccogliere dal mondo del gaming “per i grandi”.
La giornata di venerdì è stata la più tranquilla e ci ha permesso di dividerci tra lo stand e i padiglioni, per provare, osservare e farci raccontare alcune delle novità più interessanti di questa Milano Games Week 2016. Vi proponiamo tre giochi visti nella sezione di Aesvi dedicata agli sviluppatori indipendenti: sono tra quelli che ci sono piaciuti di più e che abbiamo trovato più interessanti dal punto vista di chi produce app per bambini con un occhio attento al design, al gusto del bello e alla complessità.
SIHEYU4N di We Are Müesli ci ha colpito per la grafica raffinata ispirata all’arte cinese e per l’approccio insolito: si tratta di un puzzle game per 4 giocatori di tutte le età, ispirato dalla tradizione architettonica dei “siheyuan” i tradizionali cortili di Pechino intorno a cui gravita la vita delle case circostanti. E proprio la cooperazione e la socialità sono la base su cui si fonda il gioco: ogni giocatore controlla un’area di gioco, ma solo parlandosi, collaborando e condividendo una strategia è possibile portare a termine la sfida.
The Way of life invece è nato durante la Global Game Jam 2014, ispirato dal tema dell’hackaton “Non vediamo le cose per come sono, ma le vediamo per come siamo”. Da qui il concept: far rivivere al giocatore le stesse esperienze di vita dal punto di vista di un bambino, di un adulto e di un anziano. Ci è piaciuta l’idea di un gioco che attraverso il coinvolgimento ludico arrivasse a toccare temi più impegnativi come la morte e l’amore, attraverso la chiave dell’empatia e del mettersi nei panni di un altro.
E da ultimo Quadri e Ladri di Stupidi Pixel, che ci ha divertito soprattutto visto il nostro rapporto di lunga data con i musei e le opere d’arte. Ci caliamo nel ruolo del curatore di un museo che deve attirare nuovi visitatori (il famoso audience engagement di cui si fa tanto parlare! ) così da aumentare gli introiti e investire in nuove sale e opere d’arte. All’aumentare della popolarità però, aumenterà l’interesse dei criminali…
Il sabato invece è stata una giornata frenetica, dedicata totalmente ai bambini che hanno affollato le postazioni dall’apertura alla chiusura. Abbiamo osservato il modo in cui hanno interagito con le app, raccolto spunti e opinioni su ogni aspetto del gioco, dal game play, alla navigazione, al fatto che in Art Stories Faces non c’è la Gioconda (per ora) e che nella tavola francese di Mubapp si mangiano i formaggi puzzoni.
Domenica, infine, abbiamo avuto modo di confrontarci coi nostri colleghi e compagni dell’area Junior su alcuni dei temi che ci accomunano, dalla distribuzione a come le dinamiche di gioco coesistano con gli obiettivi educativi. C’è una grande passione su tutto quello che riguarda l’etica del prodotto in un mercato particolare come quello kids, e un lavoro continuo di ricerca. Ne approfittiamo anzi per ringraziarli: in primo luogo Mash&Co, grazie ai quali abbiamo potuto prendere parte a questa esperienza, e poi Big Bang Pixel, MagisterApp, Giulia Olivares e LiloTito. Vi lasciamo con una piccola gallery di questi tre giorni di fiera!